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F. Cardone, R. Mignani, A. Petrucci

Abstract

In un articolo che appare in questo numero di Phys. Lett. A, Ericsson et al. sollevano alcune osservazioni critiche sull'esperimento [Phys. Lett. A 373 (2009) 1956] nel quale abbiamo sottoposto a cavitazione una soluzione di torio-228, che ha evidenziato un comportamento anomalo nel suo decadimento, confermando così i risultati precedentemente ottenuti da Urutskoev et al. dall'esplosione di lamine di titanio in soluzioni. In questa lettera, rispondiamo a queste osservazioni. A nostro parere, le principali carenze delle critiche espresse dagli autori svedesi sono dovute alla loro omissione d'inserire il nostro esperimento nel più ampio ambito di ricerca sulle reazioni piezonucleari, e per l'analisi statistica che hanno effettuato, non conforme alle regole generalmente accettate per campioni con piccoli numeri. Tuttavia, a parte qualunque eventuale speculazione teorica, vi è il fatto fondamentale che due esperimenti diversi (il nostro e quello di Urutskoev et al.), svolti in modo indipendente e con mezzi diversi, evidenziano un'analoga anomalia nel decadimento di torio sottoposto ad onde di pressione. Tale convergenza di risultati mostra che vale la pena di portare avanti ulteriori indagini sperimentali, al fine di ottenere una conferma o una smentita del comportamento anomalo indotto dalla pressione in nuclidi radioattivi anche diversi da torio.

arXiv:0910.2368 [physics.gen-ph]

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